giovedì 19 giugno 2025

Corpus Domini a Lviv (Ucraina)


Santa Messa letta alle ore 11:00 nel Rito Domenicano Antico.
Celebrata da padre I.Gnius OP nei locali dell’antico refettorio del Convento Domenicano, dato che la Kaplytsya Rozena sta subendo lavori di restauro.

(photo by Alessandro Franzoni)


domenica 15 giugno 2025

Domenica della Santissima Trinità a Lviv (Ucraina)


Santa Messa letta alle ore 11:00 nel Rito Domenicano Antico.
Celebrata da padre I.Gnius OP nei locali dell’antico refettorio del Convento Domenicano, dato che la Kaplytsya Rozena sta subendo lavori di restauro.

(photo by Alessandro Franzoni)


***


Link per le donazioni tramite PayPal:

mercoledì 11 giugno 2025

Mercoledì delle Quattro Tempora di Pentecoste


(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus turbis Iudæórum: Nemo potest veníre ad me, nisi Pater, qui misit me, tráxerit eum: et ego resuscitábo eum in novíssimo die. Est scriptum in Prophétis: Et erunt omnes docíbiles Dei. Omnis, qui audívit a Patre et dídicit, venit ad me. Non quia Patrem vidit quisquam, nisi is, qui est a Deo, hic vidit Patrem. Amen, amen, dico vobis: qui credit in me, habet vitam ætérnam. Ego sum panis vitæ. Patres vestri manducavérunt manna in desérto, et mórtui sunt. Hic est panis de cœlo descéndens: ut, si quis ex ipso manducáverit, non moriátur. Ego sum panis vivus, qui de cœlo descéndi. Si quis manducáverit ex hoc pane, vivet in ætérnum: et panis, quem ego dabo, caro mea est pro mundi vita.

Vangelo di Giovanni 6, 44 - 52

Traduzione:

In quel tempo disse Gesù alle turbe dei Giudei: «Nessuno può venire a me se non lo attira il Padre, che mi ha mandato; ed io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “Saran tutti ammaestrati da Dio”. Chiunque pertanto ha ascoltato il Padre e ricevuto il suo insegnamento viene a me. Non già che alcuno abbia veduto il Padre, eccetto colui che è presso Dio: questi ha veduto il Padre. In verità, in verità vi dico: chi crede in me ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I padri vostri mangiarono nel deserto la manna e morirono. Questo è il pane disceso dal cielo, e chi ne mangia non muore. Io sono il pane vivo disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vive in eterno e il pane, che io darò, è la mia carne per la vita del mondo».


Cosa sono le Quattro Tempora?

Quattro serie di tre giorni di digiuno e di astinenza, istituite dalla Chiesa al principio delle quattro stagioni dell'anno. Secondo S. Leone Magno questo digiuno è di origine ebraica; altri autori vi scorgono la continuazione delle ferie romane di carattere agricolo (feriae messis, vindemiae, sementiciae). Il Liber Pontificalis ne attribuisce l'istituzione al papa Callisto I (222). Da principio si avevano solamente tre tempora (ieiunium mensis IV, VII, X); nel sec. VI S. Gregorio Magno le fissò definitivamente al mercoledì, venerdì e sabato che precedono le domeniche 2ª di quaresima, 1ª dopo la pentecoste, 3ª di settembre e 3ª dell'avvento. Nel sabato delle tempora fu stabilito il tempo normale delle sacre ordinazioni.

Bibl.: L. Fischer Die kirchlichen Quatember. Ihre Entstehung, Entwicklung, ecc., Monaco 1914.

(da Enciclopedia Treccani online)

domenica 8 giugno 2025

Pentecoste a Lviv (Ucraina)


Santa Messa letta alle ore 11:00 nel Rito Domenicano Antico.
Celebrata da padre I.Gnius OP nei locali dell’antico refettorio del Convento Domenicano, dato che la Kaplytsya Rozena sta subendo lavori di restauro.

(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Si quis díligit me, sermónem meum servábit, et Pater meus díliget eum, et ad eum veniémus et mansiónem apud eum faciémus: qui non díligit me, sermónes meos non servat. Et sermónem quem audístis, non est meus: sed eius, qui misit me, Patris. Hæc locútus sum vobis, apud vos manens. Paráclitus autem Spíritus Sanctus, quem mittet Pater in nómine meo, ille vos docébit ómnia et súggeret vobis ómnia, quæcúmque díxero vobis. Pacem relínquo vobis, pacem meam do vobis: non quómodo mundus dat, ego do vobis. Non turbétur cor vestrum neque formídet. Audístis, quia ego dixi vobis: Vado et vénio ad vos. Si diligerétis me, gauderétis útique, quia vado ad Patrem: quia Pater maior me est. Et nunc dixi vobis, priúsquam fiat: ut, cum factum fúerit, credátis. Iam non multa loquar vobíscum. Venit enim princeps mundi huius, et in me non habet quidquam. Sed ut cognóscat mundus, quia díligo Patrem, et sicut mandátum dedit mihi Pater, sic fácio.

Vangelo di Giovanni 14, 23 - 31

Traduzione:

In quel tempo: Gesú disse ai suoi discepoli: Chiunque mi ama osserverà la mia parola, e il Padre mio lo amerà, e verremo da lui, e faremo dimora presso di lui. Chi non mi ama non osserva le mie parole. E la parola che udiste non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Queste cose vi ho detto mentre vivevo con voi. Il Paràclito, poi, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel nome mio, insegnerà a voi ogni cosa, e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto. Vi lascio la pace, vi dò la mia pace: ve la dò non come la dà il mondo. Non si turbi il vostro cuore, né si impaurisca. Avete udito che vi ho detto: Vado e vengo a voi. Se voi mi amaste, vi rallegrereste certamente che io vado al Padre, perché il Padre è maggiore di me. Ve l’ho detto adesso, prima che succeda: affinché quando ciò sia avvenuto crediate. Non parlerò ancora molto con voi. Viene il príncipe di questo mondo e non ha alcun potere su di me; ma bisogna che il mondo sappia che amo il Padre e agisco conformemente al mandato che il Padre mi ha dato.


domenica 1 giugno 2025

Domenica dopo l'Ascensione a Ferrara


Santa Messa cantata alle ore 18:00, seguita dal canto dei Secondi Vespri e dalla Benedizione Eucaristica.
Presso la chiesa di Santa Chiara in Corso Giovecca 179, Ferrara.
Celebrante don Davide Benini. 
All’organo il m. FR.

(photo by Alessandro Franzoni)

VANGELO

In illo témpore: Dixit Jesus discípulis suis: Cum vénerit Paráclitus, quem ego mittam vobis a Patre, Spíritum veritátis, qui a Patre procédit, ille testimónium perhibébit de me: et vos testimónium perhibébitis, quia ab inítio mecum estis. Hæc locútus sum vobis, ut non scandalizémini. Absque synagógis fácient vos: sed venit hora, ut omnis, qui intérficit vos, arbitrétur obséquium se præstáre Deo. Et hæc fácient vobis, quia non novérunt Patrem neque me. Sed hæc locútus sum vobis: ut, cum vénerit hora eórum, reminiscámini, quia ego dixi vobis.

Vangelo di Giovanni 15, 26-27 e 16, 1 - 4

Traduzione:

In quel tempo: Disse Gesù ai suoi discepoli: Quando verrà il Paraclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità, che procede dal Padre, Egli renderà testimonianza di me: e anche voi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin da principio. ho detto a voi queste cose, affinché non siate scandalizzati. Vi cacceranno dalle sinagoghe: anzi, verrà tempo che chi vi ucciderà crederà di rendere onore a Dio. E vi tratteranno così, perché non hanno conosciuto né il Padre, né me. Ma vi ho dette queste cose, affinché, venuto quel tempo, vi ricordiate che ve le ho predette.


sabato 31 maggio 2025

31 maggio: BVM Regina


(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

In illo témpore: Missus est Angelus Gábriel a Deo in civitátem Galilǽæ, cui nomen Názareth, ad Vírginem desponsátam viro, cui nomen erat Ioseph, de domo David, et nomen Vírginis María. Et ingréssus Angelus ad eam, dixit: Ave, grátia plena: Dóminus tecum: benedícta tu in muliéribus. Quæ cum audísset, turbáta est in sermóne eius: et cogitábat, qualis esset ista salutátio. Et ait Angelus ei: Ne tímeas, María, invenísti enim grátiam apud Deum: ecce concípies in útero, et páries fílium, et vocábis nomen eius Iesum. Hic erit magnus, et Fílius Altíssimi vocábitur, et dabit illi Dóminus Deus sedem David patris eius: et regnábit in domo Iacob in ætérnum, et regni eius non erit finis.

Vangelo di Luca 1, 26 - 33

Traduzione:

In quel tempo, l'angelo Gabriele fu inviato da Dio in una città della Galilea, di nome Nazareth, ad una vergine sposa di un uomo di nome Giuseppe, della stirpe di Davide; e il nome della vergine era Maria. L'angelo, entrando da lei, disse: «Ave, piena di grazia; il Signore è con te, tu sei benedetta fra le donne». Mentre l'udiva, fu turbata alle sue parole, e si domandava cosa significasse quel saluto. E l'angelo le disse: «Non temere, Maria, poiché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, concepirai nel tuo seno e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo, e il Signore Iddio gli darà il trono di Davide, suo padre: e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà fine».


venerdì 23 maggio 2025

23 maggio: Apparizione di San Giacomo Apostolo


V.Carducho, Santiago nella battaglia di Clavijo, 1605, Museo del Prado a Madrid, Spagna.

(photo by Alessandro Franzoni)




Il 23 maggio 844 a Clavijo l’esercito cristiano guidato da Ramiro I, Re delle Asturie, sconfiggeva le armate musulame dell’emiro Abd al-Rahman II ibn al-Hakam di al-Andalus. Secondo la tradizione l’esercito cristiano godette della presenza fra le sue fila di un soldato straordinario: l’Apostolo san Giacomo Maggiore, Santiago per gli Spagnoli, che patrocinò la vittoria. Questa vittoriosa battaglia della Reconquista e l'apparizione, che diede al Santo l’appellativo di Matamoros (Ammazzamori), ebbero sanzione liturgica, celebrandosi ogni 23 maggio la festa dell’Apparizione di San Giacomo, Apostolo e Patrono delle Spagne.


domenica 18 maggio 2025

Quarta domenica dopo Pasqua a Ferrara


Santa Messa cantata alle ore 18:00, seguita dal canto dei Secondi Vespri e dalla Benedizione Eucaristica.
Presso la chiesa di Santa Chiara in Corso Giovecca 179, Ferrara.
Celebrante don Davide Benini. 

(photo by AlessandroFranzoni)




VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Vado ad eum, qui misit me: et nemo ex vobis intérrogat me: Quo vadis? Sed quia hæc locútus sum vobis, tristítia implévit cor vestrum. Sed ego veritátem dico vobis: expédit vobis, ut ego vadam: si enim non abíero, Paráclitus non véniet ad vos: si autem abíero, mittam eum ad vos. Et cum vénerit ille, árguet mundum de peccáto et de iustítia et de iudício. De peccáto quidem, quia non credidérunt in me: de iustítia vero, quia ad Patrem vado, et iam non vidébitis me: de iudício autem, quia princeps huius mundi iam iudicátus est. Adhuc multa hábeo vobis dícere: sed non potéstis portáre modo. Cum autem vénerit ille Spíritus veritátis, docébit vos omnem veritátem. Non enim loquétur a semetípso: sed quæcúmque áudiet, loquétur, et quæ ventúra sunt, annuntiábit vobis. Ille me clarificábit: quia de meo accípiet et annuntiábit vobis.

Vangelo di Giovanni 16, 5 - 14

Traduzione:

In quel tempo: Gesú disse ai suoi discepoli: Vado a Colui che mi ha mandato, e nessuno di voi mi domanda: Dove vai? Ma perché vi ho dette queste cose, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico il vero: è necessario per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito, ma quando me ne sarò andato ve lo manderò. E venendo, Egli convincerà il mondo riguardo al peccato, riguardo alla giustizia e riguardo al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché io vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il príncipe di questo mondo è già condannato. Molte cose ho ancora da dirvi: ma adesso non ne siete capaci. Venuto però lo Spirito di verità, vi insegnerà tutte le verità. Egli infatti non vi parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito: vi annunzierà quello che ha da venire, e mi glorificherà, perché vi annunzierà ciò che riceverà da me.


venerdì 16 maggio 2025

16 maggio: sant'Ubaldo


La tradizionale processione a Gubbio (Perugia).

(photo by Alessandro Franzoni)






In breve

Ubaldo nasce nel 1084 circa a Gubbio (Perugia), una delle città-Stato più potenti dell’Umbria. La sua famiglia (i Baldassini) è aristocratica. Rimasto orfano, invece di sposarsi rinuncia alle sue ricchezze e sceglie il sacerdozio. Canonico della Cattedrale di Gubbio, dopo un rovinoso incendio che la distrugge, la fa ricostruire. Per le sue grandi qualità è amato da tutti i cittadini di Perugia che lo vorrebbero come loro vescovo. Incarico a cui Ubaldo per umiltà rinuncia, nonostante sia lo stesso papa Onorio II a chiederlo. È costretto, però, ad ubbidire al papa quando viene nominato vescovo di Gubbio.
Come vescovo si contraddistingue per la sua modestia poiché evita cerimonie e paramenti costosi. Sempre dalla parte dei più deboli, il futuro santo umbro porta la pace tra le fazioni cittadine dilaniate da feroci faide. In un’occasione non esita a buttarsi in mezzo a una rissa furibonda, mettendo a repentaglio la propria vita. Lo ritrovano riverso a terra, tramortito. I cittadini di Gubbio temono per la vita del loro amato vescovo e, quando Ubaldo rinviene senza un graffio, gli animi si placano. Nel 1155 affronta, con coraggio, l’imperatore Federico Barbarossa che ha già raso al suolo Spoleto e avanza minaccioso verso Gubbio. Ubaldo gli parla e lo convince a risparmiare la città.
Tra i tanti miracoli compiuti c’è la guarigione di una bimba sordomuta e di un cieco. Muore a Gubbio nel 1160 lasciando tutti i suoi averi ai poveri. Riposa nella basilica a lui intitolata, sulla cima del Monte Ingino (Gubbio), da cui si può ammirare una suggestiva panoramica della città umbra e della valle che la circonda. A Gubbio, di cui è patrono, ogni anno, a maggio, si svolge la famosissima “corsa dei ceri” (tre enormi strutture di legno portate a spalla).
Si narra che alla morte di Ubaldo un suo fedele servitore abbia preso il suo bastone e il suo anello poiché gli erano stati promessi. All’anello, però, rimane attaccato il dito pollice del vescovo. Il servitore nasconde l’anello con il dito nel bastone e si dirige verso il suo Paese, in Alsazia (Francia). Un giorno, si ritrova in un bosco dove si addormenta. Al suo risveglio, il bastone con l’anello che ha piantato per terra non si sfila più, come se avesse messo le radici. In quel luogo viene costruita la maestosa Cattedrale gotica Saint Thiébaut e tutto intorno nasce la fiorente città di Thann, rinomata per i suoi vigneti.  


martedì 13 maggio 2025

13 maggio: san Roberto Bellarmino


(foto dal web)




VANGELO 

In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Vos estis sal terræ. Quod si sal evanúerit, in quo saliétur? Ad níhilum valet ultra, nisi ut mittátur foras, et conculcétur ab homínibus. Vos estis lux mundi. Non potest cívitas abscóndi supra montem pósita. Neque accéndunt lucérnam, et ponunt eam sub módio, sed super candelábrum, ut lúceat ómnibus, qui in domo sunt. Sic luceat lux vestra coram homínibus, ut vídeant ópera vestra bona, et gloríficent Patrem vestrum, qui in cœlis est. Nolíte putáre, quóniam veni sólvere legem aut prophétas: non veni sólvere, sed adimplére. Amen, quippe dico vobis, donec tránseat cœlum et terra, iota unum aut unus apex non præteríbit a lege, donec ómnia fiant. Qui ergo sólverit unum de mandátis istis mínimis, et docúerit sic hómines, mínimus vocábitur in regno cœlórum: qui autem fécerit et docúerit, hic magnus vocábitur in regno cœlórum.

Vangelo di Matteo 5, 13 - 19

Traduzione:

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra. E se il sale perde la sua virtù, come lo si riattiverà? Non è più buono che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo. Non può rimanere nascosta una città posta sopra un monte. Né si accende la lucerna per riporla sotto il moggio, ma sul candeliere, perché faccia lume a quanti sono in casa. Così risplenda la vostra luce dinanzi agli uomini, affinché vedano le vostre opere buone e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli. Non crediate che io sia venuto ad abrogare la Legge o i Profeti, ma a completare. In verità vi dico che finché non passi il cielo e la terra non passerà un solo iota o un apice solo della Legge, che tutto non sia compiuto. Chi pertanto violerà uno dei minimi di questi comandamenti e insegnerà così agli uomini, sarà tenuto minimo nel regno dei cieli; ma colui che avrà operato ed insegnato, sarà tenuto grande nel regno dei cieli».


domenica 11 maggio 2025

Terza domenica dopo Pasqua a Ferrara


Santa Messa cantata alle ore 18:00, seguita dal canto dei Secondi Vespri e dalla Benedizione Eucaristica.
Presso la chiesa di Santa Chiara in Corso Giovecca 179, Ferrara.
Celebrante don Davide Benini. 

(photo by AlessandroFranzoni)




VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Módicum, et iam non vidébitis me: et íterum módicum, et vidébitis me: quia vado ad Patrem. Dixérunt ergo ex discípulis eius ad ínvicem: Quid est hoc, quod dicit nobis: Módicum, et non vidébitis me: et íterum módicum, et vidébitis me, et quia vado ad Patrem? Dicébant ergo: Quid est hoc, quod dicit: Módicum? nescímus, quid lóquitur. Cognóvit autem Iesus, quia volébant eum interrogáre, et dixit eis: De hoc quǽritis inter vos, quia dixi: Módicum, et non vidébitis me: et íterum módicum, et vidébitis me. Amen, amen, dico vobis: quia plorábitis et flébitis vos, mundus autem gaudébit: vos autem contristabímini, sed tristítia vestra vertétur in gáudium. Múlier cum parit, tristítiam habet, quia venit hora eius: cum autem pepérerit púerum, iam non méminit pressúræ propter gáudium, quia natus est homo in mundum. Et vos igitur nunc quidem tristítiam habétis, íterum autem vidébo vos, et gaudébit cor vestrum: et gáudium vestrum nemo tollet a vobis.

Vangelo di Giovanni 16, 16 - 22

Traduzione:

In quel tempo: Gesú disse ai suoi discepoli: Ancora un poco e non mi vedrete più: e di nuovo un altro poco e mi rivedrete, perché io vado al Padre. Dissero perciò tra loro alcuni dei suoi discepoli: Che significa ciò che dice: Ancora un poco e non mi vedrete più: e di nuovo un altro poco e mi rivedrete, perché io vado al Padre? Cos’è questo poco di cui parla? Non comprendiamo quel che dice. E conobbe Gesú che volevano interrogarlo, e disse loro: Vi chiedete tra voi perché abbia detto: Ancora un poco e non mi vedrete più: e di nuovo un altro poco e mi rivedrete. In verità, in verità vi dico che voi piangerete e gemerete, laddove il mondo godrà, sarete oppressi dalla tristezza, ma questa si muterà in gioia. La donna, allorché partorisce, è triste perché è giunto il suo tempo: quando poi ha dato alla luce il bambino non si ricorda più dell’affanno, a motivo della gioia perché è nato al mondo un uomo. Anche voi siete adesso nella tristezza, ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore gioirà, e nessuno vi toglierà il vostro gàudio.


sabato 10 maggio 2025

10 maggio: sant'Antonino vescovo


Lorenzo Lotto, L'elemosina di sant'Antonino, Basilica dei SS Giovanni e Paolo, Venezia.

In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis parábolam hanc: Homo péregre proficíscens vocávit servos suos, et trádidit illis bona sua. Et uni dedit quinque talénta, álii autem duo, álii vero unum, unicuíque secúndum própriam virtútem, et proféctus est statim. Abiit autem, qui quinque talénta accéperat, et operátus est in eis, et lucrátus est ália quinque. Simíliter et, qui duo accéperat, lucrátus est ália duo. Qui autem unum accéperat, ábiens fodit in terram, et abscóndit pecúniam dómini sui. Post multum vero témporis venit dóminus servórum illórum, et pósuit ratiónem cum eis. Et accédens qui quinque talénta accéperat, óbtulit ália quinque talénta,dicens: Dómine, quinque talénta tradidísti mihi, ecce, ália quinque superlucrátus sum. Ait illi dóminus eius: Euge, serve bone et fidélis, quia super pauca fuísti fidélis, super multa te constítuam: intra in gáudium dómini tui. Accéssit autem et qui duo talénta accéperat, et ait: Dómine, duo talénta tradidísti mihi, ecce, ália duo lucrátus sum. Ait illi dóminus eius: Euge, serve bone et fidélis, quia super pauca fuísti fidélis, super multa te constítuam: intra in gáudium dómini tui.

Vangelo di Matteo 25, 14 - 23

Traduzione:

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Un uomo, in procinto di partire, chiamati i servi consegnò loro i suoi beni: a chi diede cinque talenti, a chi due, a chi uno: a ciascuno secondo la sua capacità, e subito partì. Tosto colui, che aveva ricevuto cinque talenti, andò a negoziarli e ne guadagnò altri cinque. Similmente quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Ma colui che ne aveva ricevuto uno andò a fare una buca nella terra e vi nascose il danaro del suo padrone. Or molto tempo dopo ritornò il padrone di quei servi, e li chiamò a render conto. E venuto quello che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque dicendo: “Signore, me ne desti cinque, ecco ne ho guadagnati altri cinque”. E il padrone a lui: “Bene, servo buono e fedele, perché sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; entra nella gioia del tuo Signore". E presentatosi l'altro che aveva ricevuto due talenti, disse: “Signore, me ne hai affidati due; eccone guadagnati altri due". E il padrone a lui: “Bene, servo buono e fedele, perché sei stato fedele, nel poco, ti darò potere su molto: entra nella gioia del tuo Signore"».


venerdì 9 maggio 2025

9 maggio: san Gregorio di Nazianze


(foto dal web)




VANGELO

In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Vos estis sal terræ. Quod si sal evanúerit, in quo saliétur? Ad níhilum valet ultra, nisi ut mittátur foras, et conculcétur ab homínibus. Vos estis lux mundi. Non potest cívitas abscóndi supra montem pósita. Neque accéndunt lucérnam, et ponunt eam sub módio, sed super candelábrum, ut lúceat ómnibus qui in domo sunt. Sic lúceat lux vestra coram homínibus, ut vídeant ópera vestra bona, et gloríficent Patrem vestrum, qui in cœlis est. Nolíte putáre, quóniam veni sólvere legem aut prophétas: non veni sólvere, sed adimplére. Amen, quippe dico vobis, donec tránseat cœlum et terra, iota unum aut unus apex non præteríbit a lege, donec ómnia fiant. Qui ergo solvent unum de mandátis istis mínimis, et docúerit sic hómines, mínimus vocábitur in regno cœlórum: qui autem fécerit et docúerit, hic magnus vocábitur in regno cœlórum.

Vangelo di Matteo 5, 13 - 19

Traduzione:

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra. E se il sale perde la sua virtù, come lo si riattiverà? Non è più buono che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo. Non può rimanere nascosta una città posta sopra un monte. Né si accende la lucerna per riporla sotto il moggio, ma sul candeliere, perché faccia lume a quanti sono in casa. Così risplenda la vostra luce dinanzi agli uomini, affinché vedano le vostre opere buone e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli. Non crediate che io sia venuto ad abrogare la Legge o i Profeti, ma a completare. In verità vi dico che finché non passi il cielo e la terra non passerà un solo iota o un apice solo della Legge, che tutto non sia compiuto. Chi pertanto violerà uno dei minimi di questi comandamenti e insegnerà così agli uomini, sarà tenuto minimo nel regno dei cieli; ma colui che avrà operato ed insegnato, sarà tenuto grande nel regno dei cieli».

mercoledì 7 maggio 2025

San Maurelio a Ferrara


Santa Messa letta alle ore 18:00 presso la chiesa di Santa Chiara in Corso Giovecca 179, Ferrara.
Ricorrenza liturgica di San Maurelio martire, compatrono della diocesi di Ferrara.
Celebrante don Davide Benini. 

(photo by Alessandro Franzoni)





Cosme' Tura, Martirio di San Maurelio, Pinacoteca Nazione di Ferrara.

(photo by Francesco Bianco)



martedì 6 maggio 2025

6 maggio: san Giovanni a Porta Latina (Roma)


(photo by Alessandro Franzoni)




La Porta Latina di Roma è una delle porte romane che si aprono sulle Mura Aureliane, resto della Roma antica e poi medievale; davanti ad essa, sotto il regno dell'Imperatore Domiziano, si svolse il martirio dell'Apostolo Giovanni, immerso in un calderone d'olio bollente dal quale sopravvisse e uscì fuori illeso.
A ricordo di questo avvenimento, che si celebra il 6 maggio, vennero costruite due chiese, la Chiesa di San Giovanni a Porta Latina e la Chiesa di San Giovanni in Oleo; la festa di San Giovanni Evangelista del 6 maggio è una festa esclusivamente e tipicamente romana.

Così riporta il fatto Jacopo da Varagine nella sua Legenda Aurea: "Quando gli apostoli dopo la Pentecoste si separarono, lui [Giovanni Evangelista] andò in Asia, dove fondò molte chiese. Quando l'imperatore Domiziano venne a conoscenza della sua fama, lo fece venire a Roma e lo fece buttare in un recipiente di olio bollente, immediatamente davanti alla porta Latina: ma Giovanni ne usì illeso, come era rimasto estraneo alla corruzione della carne. L'imperatore, visto che anche così non desisteva dalla predicazione, lo mandò in esilio nell'isola di Patmo, dove nella completa solitudine scrisse l'Apocalisse."


lunedì 5 maggio 2025

5 maggio: san Pio V


San Pio V Pontefice Massimo, G.Gasparro, olio su tela.

(photo credits by G.Gasparro)


VANGELO

In illo témpore: Venit Iesus in partes Cæsaréæ Philíppi, et interrogábat discípulos suos, dicens: Quem dicunt hómines esse Fílium hóminis? At illi dixérunt: Alii Ioánnem Baptístam, alii autem Elíam, alii vero Ieremíam aut unum ex prophétis. Dicit illis Iesus: Vos autem quem me esse dícitis? Respóndens Simon Petrus, dixit: Tu es Christus, Fílius Dei vivi. Respóndens autem Iesus, dixit ei: Beátus es, Simon Bar Iona: quia caro et sanguis non revelávit tibi, sed Pater meus, qui in cœlis est. Et ego dico tibi, quia tu es Petrus, et super hanc petram ædificábo Ecclésiam meam, et portæ ínferi non prævalébunt advérsus eam. Et tibi dabo claves regni cœlórum. Et quodcúmque ligáveris super terram, erit ligátum et in cœlis: et quodcúmque sólveris super terram, erit solútum et in cœlis.

Vangelo di Matteo 16, 13 - 19

Traduzione:

In quel tempo, Gesù, venuto nella zona di Cesarea di Filippo, interrogava i suoi discepoli: «Chi dicono che sia il Figlio dell'uomo?». Ed essi risposero: «Alcuni Giovanni il. Battista, altri Elia, altri ancora Geremia, o uno dei profeti». Disse loro Gesù: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù, in risposta, gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, poiché non la carne e il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io dico a te che tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. E ti darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che avrai legato sulla terra sarà legato anche nei cieli, e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra sarà sciolto anche nei cieli».


domenica 4 maggio 2025

4 maggio. santa Monica


(photo by Alessandro Franzoni)




VANGELO

In illo témpore: Ibat Iesus in civitátem, quæ vocátur Naïm: et ibant cum eo discípuli eius et turba copiósa. Cum autem appropinquáret portæ civitátis, ecce, defúnctus efferebátur fílius únicus matris suæ: et hæc vídua erat, et turba civitátis multa cum illa. Quam cum vidísset Dóminus, misericórdia motus super eam, dixit illi: Noli flere. Et accéssit et tétigit lóculum. - Hi autem, qui portábant, stetérunt - Et ait: Adoléscens, tibi dico, surge. Et resédit, qui erat mórtuus, et cœpit loqui. Et dedit illum matri suæ. Accépit autem omnes timor: et magnificábant Deum, dicéntes: Quia Prophéta magnus surréxit in nobis: et quia Deus visitávit plebem suam.

Vangelo di Luca 7, 11 - 16

Traduzione:

In quel tempo, Gesù andava verso una città chiamata Nàim, e con lui i suoi discepoli e una grande folla. Mentre si avvicinava alla porta della città, ecco un morto era portato a sepoltura: un figlio unico, e sua madre era vedova. E c'era con lei moltissima gente della città. Quando l'ebbe vista, il Signore ne fu mosso a pietà, e le disse: «Non piangere». Poi si accostò e toccò la bara; i portatori si fermarono; ed egli disse: «Ragazzo, io te lo dico: alzati». E il morto si levò a sedere e cominciò a parlare. E Gesù lo rese a sua madre. Allora tutti furono presi da timore, e glorificavano Dio dicendo: «Un grande profeta è sorto in mezzo a noi, e Dio ha visitato il suo popolo».